Nella prima sala, oltre a Manet e Renoir, (opere non irresistibili in verità) vi è un Cezanne L’uomo a braccia conserte che anticipa quella successiva, tutta dedicata a lui e suddivisa in paesaggi e nature morte.
Consapevole di commettere blasfemia ripeto una volta di più di non riuscire a comprendere la grandezza di questo artista. Ovviamente ho apprezzato in Natura morta fiasco bicchiere e brocca 1877 il diverso trattamento della materia e il riflesso della luce sulle varie superfici oltre alle derivazioni “geometriche” conseguenti alla rappresentazione ma tutto ciò rimane a puro livello teorico senza alcun ulteriore coinvolgimento di natura più estetico-emozionale.
Si passa in seguito ad uno spazio che raccoglie Picasso, Degas e Picabia per poi tornare a Monet ma affiancato da Braque con un carosello temporale un po’ spiazzante. Rinfrescante la pausa offerta da due tele del Doganiere Rousseau in particolare I giocatori di football.
Si passa poi a Klee e Kandinskij ma io mi sono soffermato davanti al Ritratto di giovane uomo di Derain. Dopo una serie di opere cubiste di Picasso e Braque avevo ormai rinunciato a sperare di vedere qualcos’altro di interessante ma fortunatamente mi sono dovuto ricredere: proprio nell’ultimissima sala due Picasso Fernande con una mantiglia nera 1905 (una tela quasi monocromatica ma che rende in maniera superba il fascino malinconico della propria amante) e, non da meno, la Donna seduta decisamente più tarda 1922 periodo del cosiddetto “ritorno all’ordine” seguito agli orrori del primo conflitto mondiale che ebbe riflessi anche sulla produzione artistica del periodo.
Consapevole di commettere blasfemia ripeto una volta di più di non riuscire a comprendere la grandezza di questo artista. Ovviamente ho apprezzato in Natura morta fiasco bicchiere e brocca 1877 il diverso trattamento della materia e il riflesso della luce sulle varie superfici oltre alle derivazioni “geometriche” conseguenti alla rappresentazione ma tutto ciò rimane a puro livello teorico senza alcun ulteriore coinvolgimento di natura più estetico-emozionale.
Si passa in seguito ad uno spazio che raccoglie Picasso, Degas e Picabia per poi tornare a Monet ma affiancato da Braque con un carosello temporale un po’ spiazzante. Rinfrescante la pausa offerta da due tele del Doganiere Rousseau in particolare I giocatori di football.
Si passa poi a Klee e Kandinskij ma io mi sono soffermato davanti al Ritratto di giovane uomo di Derain. Dopo una serie di opere cubiste di Picasso e Braque avevo ormai rinunciato a sperare di vedere qualcos’altro di interessante ma fortunatamente mi sono dovuto ricredere: proprio nell’ultimissima sala due Picasso Fernande con una mantiglia nera 1905 (una tela quasi monocromatica ma che rende in maniera superba il fascino malinconico della propria amante) e, non da meno, la Donna seduta decisamente più tarda 1922 periodo del cosiddetto “ritorno all’ordine” seguito agli orrori del primo conflitto mondiale che ebbe riflessi anche sulla produzione artistica del periodo.
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