"Le donne sono la vite su cui gira tutto." Questa frase di Tolstoj accoglie il visitatore e lo introduce nella prima sala, dedicata alle pitture sacre, alla caratteristica produzione di icone tipica dell'arte russa. Notevole e inusuale una icona del XVII secolo il cui formato verticale rivela la sua funzione di porta laterale della parete divisoria tra clero e fedeli, tipica delle chiese ortodosse. Un'iscrizione sull'icona la definisce in effetti "porta invalicabile" dalle parole di una preghiera recitata prima dell'ingresso in chiesa.
Quasi altrettanto ieratiche le zarine ritratte nella sala successiva tra le quali spicca Caterina la Grande.
La vita dei contadini è il tema della sala successiva che raccoglie tele di varie epoche, da metà '700 alle opere di Malevich di inizio 900 in stile "supronaturalista". Notevole la "Contadina del governatorato di Tver’", di Aleksej Venetsianov.
Seguono vari ritratti femminili di donne famose e no, mogli e figli di artisti. Sempre rimarchevole Il’ja Repin con Ritratto di Vera Repina (la figlia) così come il Ritratto della moglie dell’artista di Kostantin Makovskij.
Tra le donne famose molto bello il Ritratto_Anna Akhmatova di Kuzma Petrov Vodkin .
Rubensiana La moglie del mercante con lo specchio di Boris Kostodiev, una scena che ricorda la vita tranquilla e agiata pre- rivoluzione d'Ottobre.
La difficile condizione femminile( matrimoni combinati, il dover soggiacere a regole rigide e umilianti) è il filo conduttore delle tele nella sala 35. In particolare colpisce il quadro di Grigorij Mjasoedov La presentazione della promessa sposa: la giovane fidanzata nuda viene esaminata dai futuri parenti di sesso femminile. Una situazione umiliante che costituiva uno dei momenti più importanti della preparazione al matrimonio.
La maternità come soggetto vede particolarmente riuscita una tela di Kustodiev Mattina
e il Ritratto di A.A. Benois-Cerkesova con il figlio di Zinaida Serebrjakova.
Della stessa artista un trionfo di nudità femminili in Banja, una rivisitazione del classico tema delle bagnanti.
Nonostante il regime sovietico non consentisse l'esposizione di nudi espliciti gli artisti continuarono a dipingerli, come dimostra Modella di Vladimir Lebedev.
Ancora la Serebrjakova con Studio di ragazza (autoritratto)
e Camerino. Fiocchi di neve (Balletto Schiaccianoci) con tutta la grazia di giovani danzatrici ma diverse sue opere presenti meriterebbero una citazione.
Spicca altresì nella sala Ombrello, di Marija Baskirtseva
Le ultime sale sono riservate a opere in stile cubofuturista e le ho rapidamente attraversate. Mi sono soffermato brevemente solo davanti a Uomo + aria + spazio di Ljubov’ Popova
https://www.palazzorealemilano.it/mostre/le-donne-nellarte-russa
Commenti
Posta un commento