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DAI ROMANTICI A SEGANTINI - Storie di lune e poi di sguardi e montagne. Capolavori dalla Fondazione Oskar Reinhart Padova, Centro San Gaetano

  Robert Zünd Prato al sole (1856) Si riesce a percepire la frescura dell'ombra creata dal rigoglioso fogliame dell'albero in primo piano contrapposta al calore del prato in pieno sole. Di stampo più intimista il coevo P aesaggio con uomo e cane , questi ultimi immersi, quasi assorbiti dalla vegetazione. Anche nell’opera di Friedrich Paesaggio con albero di quercia e cacciatore la figura umana è praticamente indistinguibile e quasi annientata dalla natura. Struggenti le sue tipiche tele, dalle più note presenti in mostra (Le bianche scogliere di Rügen ) a quelle meno frequentate ( D onn a sulla spiaggia di Rügen o Città al sorgere della luna ) . Per quanto di grande interesse, nella sala successiva, i ritratti di Ferdinand Hodler ( Ritratto di Louise Delphine Duchosal ) sono le opere di Albert Anker a conquistarmi. Sentimentale senza cadere nello zuccheroso L’ asilo, con i numerosi bambini riuniti intorno al desco e ritratti in tante pose diverse – assorti, addorm...
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Donne nell’arte: da Tiziano a Boldini - PALAZZO MARTINENGO CESARESCO, BRESCIA

  Gian Antonio Guardi Alessandro e Campaspe nello studio di Apelle (1745 circa): affascinante il profilo della favorita di Alessandro ritratta in una posa che manifesta la piena consapevolezza della giovane donna circa la sua sfolgorante bellezza. Luca Longhi Venere e A more (1565 circa): anche qui, come in una allegoria analoga del Bronzino risalente al 1540-1545, i colori freddi usati dall'artista nulla possono per attenuare la sensualità della dea accresciuta dal prezioso pendente strategicamente collocato tra i seni. Splendido Colibrì (1883) di Corcos, pittore tra i miei prediletti, capace di rendere viva e vitale l'avvenenza della fanciulla ritratta di cui è possibile apprezzare l’azzurro delle vene - contrapposto al perlaceo dell'abito - affiorare dal candore delle mani. L’azzurro è anche richiamato dal colore dello  scialle che le cinge il petto e dal ventaglio.  Pointillisme napoletano nel R itratto di frutti vendo la romana (1908 - 1910 circa) di Enrico ...

DIVINE E AVANGUARDIE. Le donne nell’arte russa - Milano, Palazzo Reale

 "Le donne sono la vite su cui gira tutto." Questa frase di Tolstoj accoglie il visitatore e lo introduce  nella prima sala,  dedicata alle pitture sacre, alla caratteristica produzione di icone tipica dell'arte russa. Notevole e inusuale una icona del XVII secolo il cui formato verticale rivela la sua funzione di porta laterale della parete divisoria tra clero e fedeli,  tipica delle chiese ortodosse. Un'iscrizione sull'icona la definisce in effetti "porta invalicabile" dalle parole di una preghiera recitata prima dell'ingresso in chiesa . Quasi altrettanto ieratiche le zarine ritratte nella sala successiva tra le quali spicca Caterina la Grande. La vita dei contadini è il tema della sala successiva che raccoglie tele di varie epoche, da metà '700 alle opere di Malevich di inizio 900 in stile "supronaturalista". Notevole la " Contadina del governatorato di Tver’ ", di Aleksej Venetsianov.  Seguono vari ritratti femminili di ...

Pisa metafisica

 D opo la lunghissima parentesi pandemica sono finalmente tornato a visitare una mostra; in quel di Pisa infatti è stata allestita a Palazzo Blu la mostra "De Chirico e la Metafisica": non era esattamente tra le  mie priorità ma in attesa di obiettivi più interessanti non mi sono fatto sfuggire l'occasione della possibilità di riprendere a muoversi tra le regioni. Esordio poco felice causa la cattiva illuminazione che rendeva difficile apprezzare i dettagli dell'opera con il "neoclassico" Autoritratto nello studio di Parigi (1934-35 Gnam Roma): il busto appunto classico e la figura ingresiana abbozzata sulla tela gli attribuiscono appunto questa definizione di stile. Sempre di grande impatto Le Muse Inquietanti: le  bizzarre statue e gli oggetti posti su di una sorta di piano inclinato sullo sfondo del Castello Estense di Ferrara e di una fabbrica esercitano appieno sull'osservatore l'effetto di straniamento proprio della pittura metafisica. H...

Ritratto di donna. Il sogno degli anni Venti e lo sguardo di Ubaldo Oppi - Basilica Palladiana Vicenza

Tra i miei pittori preferiti, attendevo con impazienza di poter visitare la mostra a lui dedicata a Vicenza e le aspettative, per quanto alte, non sono andate deluse. Affascinante la sede espositiva, la Basilica Palladiana appunto, e davvero cortese ed efficiente lo staff in servizio. È praticamente impossibile selezionare solo alcune tra le numerose opere presenti: andrebbero mostrate praticamente tutte. Il percorso di visita è suddiviso in diverse aree tematico-cronologiche che danno conto dell’evoluzione dell’artista , dagli esordi influenzati dal Secessionismo viennese – che ben conosceva – sino al declino nell’ultima fase della sua carriera. Pannelli esplicativi chiari e concisi illustrano efficacemente i vari periodi. Il Klimt di Ca’ Pesaro Giuditta II era visibile in questa mostra insieme ad un klimtiano, appunto, Casorati La Preghiera . Una frase sempre scritta da Casorati ad una amica “Non dipingo più che le immagini che vedo nei sogni “ trova confe...