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Visualizzazione dei post da dicembre, 2019

Ritratto di donna. Il sogno degli anni Venti e lo sguardo di Ubaldo Oppi - Basilica Palladiana Vicenza

Tra i miei pittori preferiti, attendevo con impazienza di poter visitare la mostra a lui dedicata a Vicenza e le aspettative, per quanto alte, non sono andate deluse. Affascinante la sede espositiva, la Basilica Palladiana appunto, e davvero cortese ed efficiente lo staff in servizio. È praticamente impossibile selezionare solo alcune tra le numerose opere presenti: andrebbero mostrate praticamente tutte. Il percorso di visita è suddiviso in diverse aree tematico-cronologiche che danno conto dell’evoluzione dell’artista , dagli esordi influenzati dal Secessionismo viennese – che ben conosceva – sino al declino nell’ultima fase della sua carriera. Pannelli esplicativi chiari e concisi illustrano efficacemente i vari periodi. Il Klimt di Ca’ Pesaro Giuditta II era visibile in questa mostra insieme ad un klimtiano, appunto, Casorati La Preghiera . Una frase sempre scritta da Casorati ad una amica “Non dipingo più che le immagini che vedo nei sogni “ trova confe...

BACON, FREUD, LA SCUOLA DI LONDRA - Chiostro del Bramante di Roma

Girl with a kitten di Lucian Freud: maniacale la precisione di alcuni dettagli, quali l’elettricità statica dei capelli della modella,  le nocche bianche della sua mano serrata intorno al collo del gattino e i riflessi nelle pupille di entrambi.  Molto bello anche il suo inchiostro su carta Narcissus .  Meno attrattivi- come era lecito aspettarsi - i ritratti distorti di Francis Bacon e varie altre sue opere tutte caratterizzate appunto da un dissolversi di alcuni dettagli che tuttavia non annullano il soggetto. Sorprendenti le opere di Paula Rego tra un figurativismo onirico a volte o più naturalistico come ad es. in Bride .  Non troppo dissimili le opere esposte di Michael Andrews ( Melanie and me swimming ) mentre non incontrano il mio gusto, il mio interesse e probabilmente la mia comprensione quelle di due altri artisti del gruppo, Frank Auerbach e Leon Kossoff L‘ultima sala raccoglie alcune tra le più conosciute...

Natalia Goncharova Una donna e le avanguardie, tra Gauguin, Matisse e Picasso - Palazzo Strozzi Firenze

Sicuramente non capita di frequente la possibilità di visionare opere di artisti appartenenti all’avanguardia russo-sovietica del primo ‘900, con l’eccezione forse di Malevich. Gradita quindi l’opportunità offerta da Palazzo Strozzi con la rassegna che mette in mostra una vasta esibizione di opere della pittrice russa e del compagno/sodale Mikhail Larionov, il tutto in un continuo dialogo con tele di Matisse, Gauguin, Picasso e altri. Infatti i lavori di questi maestri occidentali erano stati oggetto di acquisto da parte di due ricchi russi i quali avevano così introdotto le nuove correnti artistiche in voga a Parigi anche a Mosca. Le prime tele sono caratterizzate da un certo primitivismo ma laddove un Picasso o un Gauguin cercavano ispirazione nell’arte africana o dell’Oceania Goncharova attinge alla tradizione popolare russa. Sono una dimostrazione di forte auto-affermazione i due autoritratti (in abito d’epoca e quello con gigli gialli) del 1907/8. Anche Larionov si ritrae ...

Impressioni d’oriente. Arte e collezionismo tra Europa e Giappone al Museo delle culture di Milano (Mudec)

Ideale appendice della mostra sul Giapponismo di Rovigo le Impressioni d‘Oriente visitabile al MUDEC di Milano non hanno effettivamente aggiunto alcunché di significativo. Può essere, in effetti, utilizzata coma una editio minor, una versione pocket appunto dell’esposizione rodigina qualora non si nutra un particolare interesse per l’argomento. Occorre però aggiungere una avvertenza: ancor più che nella omologa veneta in questa mostra mi sembrano emergere forzature eccessive nell’includere opere di artisti occidentali con attinenze molto sfumate – per usare un eufemismo – con il Giappone. Resta anche qui la forte impressione esercitata dalle stampe di maestri quali Hiroshige cui si aggiungono i meno frequentati Ito Shinsui e Kawase Hasui.

Divisionismo La rivoluzione della luce - Castello Visconteo Sforzesco di Novara

Una nuova sede espositiva si aggiunge a quelle solitamente frequentate, il Castello Visconteo Sforzesco di Novara: davvero di grande interesse la mostra Divisionismo La rivoluzione della luce visitabile sino al sino al 5 aprile 2020 Dalle prime opere ancora improntate and una resa scapigliata – da segnalare qui Le fumatrici di hashish di Previati e Le capinere di Longoni – si passa alle prime prove segnatamente divisioniste, presentate alla Triennale di Brera del 1891: un Segantini ( Vacca bagnata) e l’inconsueto taglio visuale scelto da Longoni per il suo Oratore dello sciopero , che ci pone alla stessa altezza dell’oratore stesso, aggrappato ad un lampione coinvolgendoci totalmente nell’azione Esempio di denuncia sociale ancora con Longoni ( Riflessioni di un affamato ) che valse all’artista una incriminazione per “istigazione all’odio di classe”. Segantini è presente nuovamente con un suo tema ricorrente, All’ovile . Molto ben riuscita la re...