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Visualizzazione dei post da luglio, 2019

Vienna - Gemäldegalerie der Akademie der bildenden Künste

Non visitabile in quanto soggetta ad attività di restauro, una piccola selezione delle opere che custodisce è visibile presso il Theater Museum. Una rapida citazione per Joos van Cleve e la sua Sacra Famiglia con l’aspetto di borghesi fiamminghi e un Giuseppe più mercante o contabile che santo.  Collocazione d’onore per il pezzo forte ossia il delirio figurativo del trittico del Giudizio Universale di Bosch mentre a un delicato tondo di Botticelli e alla sua eterea Madonna si contrappone l’incontenibile opulenza delle forme femminili profane e terrene di Rubens, le Tre Grazie e Borea rapisce Orithya tra gli altri.

Vienna - Albertina

Non era una delle mie mete primarie ma sono stato ben felice di esserci andato. Sapevo naturalmente della collezione di disegni – in particolare di Durer – e, in effetti, poter vedere dal vero la famosa Lepre , e altri straordinari esempi della sua maestria ben valevano la visita.  Ma qui penso di aver visto l’opera che colloco in un mio personale Olimpo dell’arte ossia un disegno di Rubens, un ritratto del figlio Nicolas di cui non posso dire altro che lasciava trasparire la vita: il colorito delle guance, il lucore degli occhi erano stati catturati e imprigionati nella carta con una abilità che mi ha lasciato stupefatto.  Difficile mantenersi sul medesimo livello ma il secondo piano del museo, con tele del secondo ottocento fino al primo Novecento della Collezione Batliner, ha riservato più di una gradevole opportunità di soffermarsi ad apprezzarle. Nella prima sala un (a me) sconosciuto Henri Lebasque Sulla panchina verde occhieggia un bel...

Vienna - Belvedere

Una prima parte non proprio esaltante con una profusione di ritratti di aristocratici personaggi o scene storico-mitologiche in stile barocco. Anche i dipinti a tema sacro non trasmettono particolari emozioni. Da ricordare en passant un paesaggio di Friedrich e il Napoleone al Gran San Bernardo di David. Si recupera notevolmente nelle sale dedicate alla Secessione che affiancano Van Gogh, Munch e Hodler al nostro Segantini ( Le cattive madri ) e ad una particolare scultura di Khnopff ( Vivien Mezza figura di una ninfa ) che rende la fisicità della figura femminile concreta in una maniera, come suo solito, inquietante. Spicca anche l’androgina figura che campeggia in Adolescentia di Elena Luksch-Makowsky. Le sale successive presentavano il massimo affollamento di visitatori, ospitando le opere di Klimt (per inciso, la Giuditta non era visibile ma in prestito in Giappone). In attesa che si riducesse l’ingorgo ho avuto quindi agio di apprezzare con ...

Vienna - Leopold Museum

Nell'ambito del Museumsquartier, ospita una delle più vaste collezioni d'arte moderna austriaca che include la più grande raccolta mondiale di opere di Egon Schiele. Non mancano quadri, tra gli altri, di Gustav Klimt e Oskar Kokoschka. Di seguito, alcune tra le tele di maggior impatto sulle mie sensazioni. Broncia Koller-Pinell, Seated woman/Marietta , 1907 e  Anselm von Feuerbach Medea 1873 Hans Canon Venere seduta in pelliccia  (1880) che gioca con la sua folta chioma di capelli rossi. Gustav Klimt passa da una  Apoteosi di Apollo 1883/1885 in puro stile accademico ad  uno studio davvero mirabile della testa di una ragazza di Aana (Moravia) (circa 1883). Il pittore mostra grande abilità tecnica concentrandosi sul viso della ragazza che volge gli occhi di lato, come se la sua attenzione fosse improvvisamente attratta da qualcosa mentre il fazzoletto sui capelli e tutto il resto vengono appena abbozzati. Viene così trasmesso un vivido...

Vienna - Kunsthistorisches Museum

Devo aver intrapreso un percorso errato, almeno cronologicamente, in quanto l e prime sale sono già dedicate al ‘600 italiano e ad un’ampia rappresentanza di vedutisti veneziani del secolo successivo. Scarsi i dipinti che mi hanno colpito. Da citare il Venere e Adone di Annibale Carracci: la florida dea volge il grazioso profilo del suo volto verso un boccoluto Adone, accompagnato da un agghindato levriero degno di comparire in un romanzo decadente di D’annunzio. Sensuale la Cleopatra di Cagnacci ma paradossalmente risulta esserlo ancora di più una rara Susanna al Bagno di Jacopo Chimenti,  rara giacché rappresentata - contrariamente all'iconografia più diffusa - ancora completamente vestita e nell’atto di iniziare a slacciarsi il corpetto. Scarsamente efficace nel trasmettere il senso del pentimento la Maddalena di Orazio Lomi Gentileschi a causa della sua prorompente nudità. Discorso a parte per i Caravaggio presenti, in particolare la Corona di spine ,...