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Visualizzazione dei post da 2016

Ca’ Pesaro Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Venezia

Numerose le opera di rilievo che non avevo avuto occasione di ammirare in una precedente visita data la chiusura di numerose sale. Si inizia coi Borghesi di Calais di Rodin passando per il decadentismo di Marius de Maria e la sua Egloga tornando alla scultura con Wildt Carattere Fiero – Anima Gentile. menzione d’onore per il pezzo forse più famoso del museo, la Salomè di Klimt e affatto diversa bellezza femminile nella sensuale Venere nascente, circondata da paffuti amorini, di Ettore Tito.  Meno inquietante del solito Khnopff con un ritratto femminile e simbolismo religioso nel Giogo di Chini, dove le fatiche dell’uomo e degli animali nell’aratura dei campi sono riecheggiate in un cielo filamentoso dalla figura di Cristo che porta la croce. Ancora Rodin con il celeberrimo Pensatore e numerosi altri pezzi di Wildt, sempre pregevoli. Splendide le Signorine di Casorati, in particolare la giovane in abito azzurro. ...

LIBERTY IN ITALIA - PALAZZO MAGNANI Reggio Emilia

Mea culpa: non avevo verificato gli orari di apertura ma al momento dell’acquisto del biglietto (intorno a mezzogiorno) non sono stato avvertito che la chiusura sarebbe avvenuta alle 13, con lunga pausa sino alle 15, e così, appena iniziata la visita, sono stato avvisato dal personale che di lì a poco sarei dovuto uscire. Sarebbe opportuno non dimenticare che ci sono visitatori (quorum ego) che vengono da lontano e che non possono tornare o trattenersi a loro piacimento. Un po’ più di attenzione e professionalità non guasterebbero. Sono comunque tornato alla riapertura per completare la visita e la prosecuzione non ha mantenuto le aspettative che erano state sollevate all’esordio. Non chiarissimo l’inizio del percorso espositivo e particolarmente fastidiose le etichette esplicative su carta lucida che complice una illuminazione scarsa ma sapientemente orientata creavano un riflesso tale da renderle leggibili solo con diverse contorsioni. Di estremo interesse comunque la sezione ded...

STORIE DELL'IMPRESSIONISMO - Treviso, Museo di Santa Caterina

Fantin-Latour R itratto di Eva Callimachi-Catargi lo sfondo neutro concentra l’attenzione sui bianchi dell’abito e le tonalità di rosa della scollatura, viso e mani della modella. Notevole il contrasto con la capigliatura corvina e le ombre degli occhi. Ammetto che è difficile mostrare qualcosa di nuovo parlando dell’impressionismo vista la quantità di mostre riconducibili al movimento ma in questo caso pare proprio che siano stati raccolti esempi sotto certi aspetti “minori” pur se di mano dei grandi maestri della corrente in specie se raffrontati alle classiche vedute di Hiroshige e Hokusai (che rimangono i pezzi più interessanti della mostra) e alle opere della Scuola di Barbizon o addirittura accademiche (Ingres, Bouguerau). Da menzionare comunque il sempre straordinario effetto di luce sulla  Scogliera a Etretat e la sensazione di gelo che promana dall’effetto di neve sui covoni di Monet oltre ad un paio di Sisley. ...

Pietro Paolo Rubens e la nascita del Barocco - Palazzo Reale – Milano

Diversi minuti di attesa (ma ben poco rispetto a quanto dovevano aspettarsi gli interessati a Escher) e poi l’accesso alla mostra su Rubens. Per quanto il barocco non sia certo il movimento che più apprezzo, alcune delle tele in esposizione non possono lasciare indifferenti. Filo conduttore delle opere selezionate era l’influenza dei nostri grandi maestri sul fiammingo e, di converso, quella esercitata da Rubens sui più giovani pittori italiani. Particolarmente michelangiolesco il possente Cristo Risorto , una sorta di vigoroso atleta mentre alquanto discinta appare la Maddalena nel Compianto sul Cristo Morto . Un evidente esempio di riproduzione della statuaria antica – il volto, in particolare – nel San Sebastiano soccorso dagli Angeli mentre il Sansone dipinto nella tela della sua cattura richiama il pagano Ercole. Tra gli esempi d’influenze rubensiane sui nostri artisti – non indimenticabili a mio avviso – una  Fucina...

Se Maometto non va alla montagna …

Fra le molte collezioni d’arte sparse per il mondo che mi riprometto di visitare l’Ermitage non è la più distante o disagevole ma, complice anche uno scarso interesse per la nazione che la ospita, non mi sono mai deciso a concretizzare il proposito, e temo che tale resterà anche per il futuro.  Capita dunque più che a proposito l’occasione di vedere un piccolissimo frammento di Ermitage a Torino attraverso la mostra  Da Poussin agli impressionisti. Tre secoli di pittura francese dall’Ermitage  allestita a Torino, Palazzo Madama ( http://www.palazzomadamatorino.it/it/eventi-e-mostre/da-poussin-agli-impressionisti-tre-secoli-di-pittura-francese-dall%E2%80%99ermitage . Sappiamo dai libri di Tolstoj che l’aristocrazia parlava francese e magari ignorava il russo, e reminiscenze scolastiche fanno emergere dalle brume della memoria la figura di Pietro il Grande il modernizzatore, che fondò appunto San Pietroburgo e destò non poco interesse tra gli Illuministi. La qu...