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Visualizzazione dei post da novembre, 2011

Van Gogh e il viaggio di Gauguin

Il sospetto mi sarebbe dovuto sorgere già al momento della presentazione della mostra ( http://contresainte-beuve.blogspot.com/2011/10/lo-spettacolo-di-una-mostra.html ) avvenuta appunto in forma di spettacolo: si tratta in effetti di una mostra "spettacolare” non in senso qualitativo ma in termini di allestimento e di opere esposte, e devo dire che mi ha dato l’impressione di uno spettacolo con poche idee sotto i molti lustrini. Si inizia con la ricostruzione della camera di Van Gogh ad Arles: alle pareti il celebre dipinto delle sue scarpe ed un paio di paesaggi di Morandi. Il motivo di questo accostamento dovrebbe essere illustrato nell’apparato informativo – persino debordante nella quantità – che consiste in ampi stralci tratti dal catalogo, scritto dal curatore in una prosa tanto ricca di voli pindarici quanto parca di dati storici e anagrafici mirati, e che già era emersa appunto in occasione della ricordata presentazione teatrale. Si prosegue con alcuni paesaggi di artis...

Gino Severini al MART

Eccomi dunque al MART di Rovereto per una rassegna dedicata a Gino Severini, artista che mi è praticamente sconosciuto se non per le classiche opere contenute in un qualsiasi manuale di storia dell'arte. Si inizia con un bel contrasto tra due autoritratti: un pastello del 1903 ed una versione più tarda, astratta del 1913. Si passa quindi ad ammirare Al Solco , una sorta di Fattori in salsa divisionista ed una serie di pastelli con ritratti femminili che omaggiano Degas. In Treno blindato in azione (1915) la resa schematica dei soldati e l'assenza di definizione dei loro volti li assimila al cannone, analoghe macchine da guerra. La massa metallica del pezzo di artiglieria è evocata nelle sagome dalle linee spezzate dei militari e dal loro essere racchiusi, quasi compressi tra le pareti metalliche del convoglio. Riesco a superare indenne le altre tele del periodo futurista e mi attardo ad ammirare - finalmente dal vero - la Maternità . Nonostante qualche incertezz...

Il Simbolismo a Padova

Una volta di più Palazzo Zabarella si conferma garanzia di buona qualità delle mostre con adeguato numero delle opere esposte, discreto apparato informativo e buona visibilità dei dipinti. Di grande impatto scenico la contrapposizione di Segantini e Previati alle prese con il tema della maternità. Di estremo interesse la sezione dedicata alla grafica del periodo, un'unica sala ma con una nutrita rappresentanza di quanto prodotto all'epoca. Da ricordare  Giovanni  Guerrini  Contemplazione e un malinconico Re Enzo di Orazio Toschi.  Opprimente La Cattedrale di Ottone Rosai che incombe sulle minuscole figure umane, la mole enorme e chiusa dell'edificio appena scalfita dalla ridotta dimensione della porta e della finestra. Proseguendo, un ritratto di Lina de Carolis ad opera del consorte Adolfo potrebbe rivaleggiare ad armi pari con la produzione preraffaellita:   Sorprendente  Nelumbium di Francesco Lojacono, che racchiude tutta la potenza...

Autunno 2

Seconda tranche dei pellegrinaggi culturali alle mostre d'arte, che questa volta toccano il Veneto e il Trentino. Fatta la sosta di prammatica a Milano - una sorta di campo base - ho raggiunto successivamente Padova e Rovereto, rivelatesi entrambe mete meritevoli del viaggio. A Milano sono tornato con piacere a Villa Necchi Campiglio, patrimonio del FAI, interessante in sé per l'architettura primo '900, l'arredamento e la collezione d'arte ospitata ma anche, nell'occasione, per essere sede di SIRONI: LA GUERRA, LA VITTORIA, IL DRAMMA, mostra in verità alquanto scarna, trattandosi essenzialmente di bozzetti per opere murali o grafiche. L'acquisto di un ingresso a parte non l'ho trovato davvero giustificato. Migliore - ma non ci voleva molto - l'esperienza fatta a Palazzo Reale per Cézanne. Les ateliers du Midi.   Pur consapevole, ovviamente, della grandezza dell'artista (iniziatore dell'arte moderna, ecc. ecc.) questi non riesce proprio ad e...