Avvio - alquanto deludente - del mio personale cartellone teatrale con un lavoro di Thomas Bernard, “Immanuel Kant” per la regia di Alessandro Gassman. In realtà, più che il celebre filosofo se ne vede la sua caricatura, durante un viaggio immaginario su di un transatlantico che trasporta l’autore della “Critica della ragion pura” dalla sua epoca, il 1700, fino agli anni Cinquanta. Il salto cronologico e il carattere farsesco attribuito alla messa in scena (tutti i protagonisti - anche quelli femminili - sono interpretati da uomini) hanno un effetto straniante ma a differenza di quanto detto nelle recensioni e nella presentazione, non comico né teso a sollevare domande e riflessioni - appunto - di carattere filosofico. Dice Gassman «il ridicolo scaturisce dal l’incontro ravvicinato di due mondi: da una parte una massa di cretini, dall’altra l’intellettuale che cerca di consolarsi conversando con il suo pappagallo»: quanto a ridicolo non vedrei grosse differenze tra questi due mondi. Il colpo di grazia l'ha dato l'interprete principale che aveva un tono di voce simile talvolta a quello di Sgarbi: quando alzava la voce insultando il proprio domestico mi ricordava le invettive dell'ineffabile professore contribuendo alla delusione per questo esordio della stagione
Ritratto di donna. Il sogno degli anni Venti e lo sguardo di Ubaldo Oppi - Basilica Palladiana Vicenza
Tra i miei pittori preferiti, attendevo con impazienza di poter visitare la mostra a lui dedicata a Vicenza e le aspettative, per quanto alte, non sono andate deluse. Affascinante la sede espositiva, la Basilica Palladiana appunto, e davvero cortese ed efficiente lo staff in servizio. È praticamente impossibile selezionare solo alcune tra le numerose opere presenti: andrebbero mostrate praticamente tutte. Il percorso di visita è suddiviso in diverse aree tematico-cronologiche che danno conto dell’evoluzione dell’artista , dagli esordi influenzati dal Secessionismo viennese – che ben conosceva – sino al declino nell’ultima fase della sua carriera. Pannelli esplicativi chiari e concisi illustrano efficacemente i vari periodi. Il Klimt di Ca’ Pesaro Giuditta II era visibile in questa mostra insieme ad un klimtiano, appunto, Casorati La Preghiera . Una frase sempre scritta da Casorati ad una amica “Non dipingo più che le immagini che vedo nei sogni “ trova confe...
Commenti
Posta un commento