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Visualizzazione dei post da dicembre, 2011

Cartellone teatrale 2

Dopo il non felicissimo esordio balzachiano, si prosegue il cartellone con una pièce contemporanea, leggera e divertente almeno nelle intenzioni illustrate nella presentazione, Sogno d'amore di Giampiero Rappa (autore e regista). In genere diffido di films, romanzi ecc. aventi carattere di affresco generazionale: in questo caso si sarebbe trattato di un'opera che “muovendosi tra autobiografia e finzione, traccia un ritratto vitale e iperrealistico della odierna generazione dei trentenni, divisi tra il desiderio di vivere appieno i propri sentimenti e l’incertezza del futuro”. Credo che il riferimento ai trentenni – complice forse il giovanilismo (o infantilismo) che investe anche le fasce di età più mature – sia inutilmente restrittivo e, in ogni caso, trovo che insoddisfazioni lavorative e delusioni sentimentali siano esperienze desolatamente trasversali e trans-generazionali. Tutto sommato lo spettacolo è stato gradevole, anche se taluni personaggi (l'attore r...

Scoperte in provincia

Trasferimento a corto raggio sino a Tortona dove la Fondazione della locale Cassa di Risparmio ospita una mostra dedicata alla natura morta ( La meraviglia della natura morta 1830-1919 Dall’Accademia ai maestri del Divisionismo ) presso la sede della propria pinacoteca, e proprio la collezione permanente si è rivelata di inaspettato interesse. Considerando che la natura morta era il genere pittorico meno nobile secondo la classificazione dell'accademia francese devo dire che alcuni pezzi si sono imposti alla mia attenzione, in primis una Natura Morta con Santa Cecilia di Giovanni Segantini ossia un acquerello che riproduce il delicatissimo bassorilievo scolpito da Donatello a sua volta riproposizione, anche nella tecnica, di una analoga opera di Angelo Rossi del 1858 Santa Cecilia di Donatello: Bassorilievo con fiori .  Inaspettata, e sempre di Segantini, la sequenza di opere dedicate a pesci, pollami, funghi e vegetali vari, così come quelle di Pre...

DEGAS, LAUTREC, ZANDO’Les folies de Montmartre

Alcune brevi note per sottolineare le opere che più mi hanno colpito. Innanzitutto il ritratto di Henri de Toulouse-Lautrec dipinto da Henri Rachou che sembra evidenziarne, nel pallore del volto, tutta la fragilità non solo fisica. Alcune affiches tra le quali spiccano quella celeberrima di Aristide Bruant: dans son cabaret e l'altrettanto famosa ideata per il Divan Japonais con lo spigoloso profilo dai rossi capelli della diva Jane Avril. Un  ritratto di Jeanne Wenz sembra la versione in positivo dell' Assenzio di Edgar Degas: il bicchiere non è pieno della lattiginosa bevanda che ottunde la mente della donna ritratta da Degas, anzi lo sguardo della modella di Toulouse-Lautrec (peraltro di classe sociale ben diversa) è vigile e diretto verso l'osservatore.  Un bel pastello di Federico Zandomeneghi Matilde ne esalta la malinconica bellezza mentre La tinozza riprende le scene di toilette privata femminile caratteristiche di Degas. È presente anche il celebre...