Albert Marquet, "Donna bionda" 1919 Il corpo della donna sembra appartenere alla decorazione del tessuto alle sue spalle, un fiore come quelli stampati, i colori dei quali vengono ripresi dallo scarlatto delle labbra serrate e dal verde della collana e orecchini di cui è solamente “vestita” mentre le corolle trovano la loro replica nella forma dei capezzoli. La fisicità della modella di Marquet, per quanto algida e scostante, freddezza accresciuta dai toni con cui è dipinto il corpo, viene ribaltata in Derain: la donna ha capelli neri e carni olivastre senza però trasmettere calore o sensualità: anche in questo caso la modella dirige il proprio sguardo lontano da chi osserva, verso un punto indefinito, e compie un movimento, un ritrarsi che ci allontana ulteriormente da lei, vanificando ogni tentativo di contatto André Derain, "Nudo davanti a una tenda verde" 1923
On n'a que soi